Come un vecchio saltimbanco

sciacquo e strizzo

gli orli delle vecchie strade

sulla tavolozza assetata

dei miei giorni.

Imbratto di ricordi i muri.

Tra i mattoni del passato

rivedo l’ombra del pilota.

Ancora sussurra:

“il paese delle lacrime

è così misterioso,

 non ci si dorme,

chè poi scompare”.

Inquieto scivolo

nelle ore buie

di questa notte insolente.

    Cosa mai ci sarà

in fondo al silenzio

della fredda milonga,

deserta forse, e certo

senza voce di donna alcuna.

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